I recenti progressi nella diagnosi precoce del tumore ovarico hanno portato questo obiettivo un passo più vicino alla realtà. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, è ora possibile individuare le specifiche alterazioni molecolari del tumore ovarico anni prima delle prime manifestazioni della malattia, utilizzando tamponi utilizzati per il Pap test, un comune esame di screening per i tumori del collo dell’utero.
La diagnosi precoce del tumore ovarico è cruciale per la sopravvivenza, poiché i sintomi si manifestano tardivamente. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi passa dal 30% per i tumori al III stadio a oltre il 90% per quelli al I stadio, quando la malattia è ancora in fase iniziale.
Secondo il professor Maurizio D’Incalci e il dottor Sergio Marchini, l’uso di nuove tecniche di analisi genomica sui tamponi del Pap test può rilevare una firma molecolare importante del tumore ovarico, la sua instabilità genomica, consentendo una diagnosi precoce non invasiva e su larga scala.
Lo studio retrospettivo coinvolge 113 pazienti con tumore ovarico, i cui tamponi del Pap test sono stati analizzati per rilevare il DNA tumorale e misurare l’instabilità genomica. I risultati sono stati confrontati con un gruppo di controllo di 77 donne sane. I dati mostrano che la tecnica è in grado di riconoscere il DNA tumorale anni prima della diagnosi effettiva.
Questi risultati rappresentano un primo passo fondamentale verso la dimostrazione dell’efficacia di una diagnosi precoce del tumore ovarico. Tuttavia, ulteriori studi su larga scala sono necessari per confermare l’efficacia di questa tecnica e trasformare il sogno di una diagnosi precoce in una realtà tangibile.